Ringraziamo la Commissione Istruzione del Senato dell’invito.
Abbiamo già partecipato come ADIS (Associazione dei Direttori delle Istituzioni Scolastiche) alle consultazioni parlamentari sulla cd “Buona Scuola” con nostre proposte e specifiche indicazioni.
Oggi vogliamo evidenziare che, nonostante gli otto dei nove decreti attuativi approvati dal Governo riguardanti:
- la cultura umanistica;
- il diritto allo studio;
- la formazione iniziale e l’accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado;
- l’istruzione professionale;
- le scuole italiane all’estero;
- il sistema integrato di istruzione dalla nascita fino a sei anni;
- la valutazione;
- la certificazione delle competenze ed esami di Stato;
la mancata presentazione della revisione generale e semplificazione delle normative in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione, a partire dagli organi collegiali della scuola, attraverso la definizione di un Testo Unico della scuola (art. 1 – comma 181 della “Buona Scuola”) , senza peraltro dare alcuna indicazione di un tempo di attuazione certo, potrebbe rendere impraticabili perché – ancora una volta in contraddizione con le norme preesistenti – la maggior parte delle disposizioni innovative contenute nelle deleghe.
Secondo la Ministra Fedeli nelle deleghe “Sono stati messi al centro gli studenti e la qualificazione degli insegnanti”; tuttavia, per attuare concretamente tale impegno è indispensabile adeguare la complessità della scuola ai profondi cambiamenti in atto con la ridefinizione a tutto campo delle norme che ne regolano il funzionamento.
Partendo dalla nostra soggettività professionale di Direttori amministrativi delle scuole, vogliamo evidenziare pertanto (e ancora una volta) la mancata valorizzazione del ruolo strategico che dovrebbe assumere anche il personale A.T.A. (gli amministrativi, i tecnici e gli ausiliari), considerato che la stessa Legge n.107/2015 prevede tra le deleghe al Governo anche la formazione in servizio del personale ATA in relazione all’integrazione scolastica e la conseguente riorganizzazione dei servizi, anche attraverso le reti tra scuole; conseguentemente , è necessaria una effettiva valorizzazione della figura professionale del Direttore amministrativo (DSGA), considerato il suo ruolo apicale e direttivo , pur nell’ambito delle direttive di massima del Dirigente Scolastico , Già dal 2000, con l’introduzione dei primi provvedimenti dell’Autonomia , il Direttore amministrativo e il personale delle segreterie scolastiche hanno sempre più assunto un ruolo fondamentale nell’organizzazione e nel funzionamento ordinario delle scuole e nel concreto supporto operativo alle responsabilità amministrative e gestionali dei Dirigenti scolastici.
Il personale A.T.A.è costretto ad operare in un contesto di grande difficoltà , in cui il lavoro è decuplicato, nonostante la diminuzione degli organici e le mancate sostituzioni e si sono moltiplicate le competenze gestionali assegnate direttamente alle scuole di ogni ordine e grado. Dal decentramento amministrativo delle procedure, alla digitalizzazione documentale e strumentale dell’amministrazione e della didattica, all’assistenza di base degli alunni disabili, alla gestione diretta dei PON e così via.
Gli stessi indicatori adottati per la valutazione dei Dirigenti scolastici fanno riferimento al funzionamento delle segreterie scolastiche e alla qualificazione professionale del DSGA; risulta evidente infatti, che si riescono a conseguire risultati positivi nella concreta attuazione dei PTOF, solo nei casi in cui le segreterie (ed in particolare il DSGA) sono qualificate e operano impegnandosi oltre l’orario d’obbligo, pur senza la necessaria specifica formazione e con profili professionali inadeguati agli impegni quotidiani che devono assumere.
Tutto ciò, nonostante le sempre più frequenti “molestie burocratiche” e inadempienze da parte dell’Amministrazione.
Prendiamo ad esempio la questione dei bonus per la formazione dei docenti: si sono costrette le segreterie scolastiche a digitare centinaia di biglietti di cinema e teatri quando sarebbe bastata un’autocertificazione da parte dei docenti sulla piattaforma informatica POLIS; si impongono operazioni ripetitive come la digitalizzazione di migliaia di documenti per la conservazione sostitutiva senza strumenti operativi e un’adeguata formazione del personale coinvolto. Inoltre non si valuta che non c’è a disposizione un tempo utile per reperire tutte le informazioni necessarie ad assicurare un buon funzionamento della scuola.
Questo vale anche per gli Assistenti tecnici, coinvolti direttamente nelle innovazioni della didattica laboratoriale, nella gestione delle nuove procedure tecnologiche negli scrutini e negli esami di Stato, con un organico ridotto e senza la possibilità di essere sostituiti in caso di malattia.
Grande è il disagio tra i Collaboratori scolastici, impegnati, senza alcun rispetto della differenza di genere, in una impropria “assistenza di base” degli alunni disabili, senza formazione specifica e strumentazioni adeguate.
Non si tratta, pertanto, di questioni sindacali, ma di assicurare concretamente con specifiche norme e modelli organizzativi efficaci, il diritto allo studio che nel nostro paese è ancora un principio di rilevanza costituzionale.
Chiediamo, pertanto, ai componenti della Commissione, al Parlamento, al Governo una sostanziale modifica delle deleghe per dare una concreta soluzione alle questioni sollevate e per il dovuto riconoscimento e la valorizzazione del direttore amministrativo (DSGA) e del personale ATA, coinvolto per responsabilità e impegno professionale quotidiano in tutti gli ambiti di intervento delle deleghe della Legge n.107/2015.
Cogliamo l’occasione, infine, per denunciare le condizioni di disagio e difficolta di moltissime scuole dove, anche per assenze prolungate di Assistenti amministrativi e tecnici, non è prevista alcuna sostituzione. Questa situazione inficia gravemente lo standard minimo di funzionamento delle segreterie e pregiudica la didattica nei laboratori. La Legge di stabilità 2017 e tutti i successivi interventi normativi sulla scuola non hanno sanato questa situazione, mentre ancora perdurano sprechi nei finanziamenti assegnati alle scuole per progetti non verificati e la cui ricaduta sul miglioramento dell’offerta formativa è spesso inconsistente.
Roma 7 febbraio 2017.
IL DIRETTIVO DELL’ADIS
La Presidente
Rosy Tomassi